Il rapporto esistente tra Roma e il Tevere è una storia felice e disastrosa che li ha visti dialogare per quasi tremila anni, finché per necessità la loro separazione li ha portati a vivere una nuova realtà.
Il Tevere prima del Lungotevere
Gli insediamenti abitativi sono sempre sorti nelle vicinanze di corsi d’acqua, sia per la necessità di scambi commerciali sia per una naturale risorsa idrica. Tale prossimità comunque ha rappresentato spesso una problematica legata alle piene e conseguenti inondazioni; questo avveniva fin dai tempi dell’antica Roma, sovente il Tevere rompeva gli argini allagando le aree più basse della città: Campo Marzio, Circo Massimo e Foro Romano. In alcuni raffigurazioni settecentesche viene presentato un Pantheon allagato per alcuni metri e percorso al suo interno da imbarcazioni. Schizzi certamente suggestivi che non raccontano l’inconveniente che portò ad un innalzamento del terreno in molte zone della città.
I muraglioni
A seguito di una grave inondazione nel 1870, lo Stato italiano istituì una commissione che ebbe il compito di vagliare una soluzione d’intervento. A vincere fu l’idea dell’ingegnere Rodolfo Canevari, che, sul modello parigino, propose la costruzione di alti muri di sponda, i muraglioni, lungo gli argini del fiume, regolarizzando anche la larghezza dell’alveo.
L’azione comportò però la demolizione di alcune costruzioni che sorgevano lungo il fiume, come ad ad esempio l’antico Porto di Ripetta, realizzato su progetto di Alessandro Specchi agli inizi del Settecento e per la cui costruzione vennero impiegati frammenti di un’arcata in travertino del Colosseo crollata per un sisma. A testimoniarne la presenza restano delle vedute di Piranesi e una targa in marmo affissa sulla via di Ripetta.
Navigare il Tevere
L’acqua è un elemento che racchiude in sè fascino, mistero, nostalgia ma anche vitalità! Perché allora non lasciarsi trasportare sulle acque del fiume su una location galleggiante in compagnia di amici magari per festeggiare una ricorrenza in modo unico, originale ed esclusivo?
E’ possibile prenotare un Barcone sul Tevere scegliendo tra varie tipologie e punti di attracco senza preoccuparsi dell’organizzazione. Potrebbe anche capitarvi di vedere dei graffiti sui muraglioni come quello apparso in occasione del Natale di Roma nel 2016 realizzato dall’artista sudafricano William Kentridge: un fregio che narra per 550 metri la storia della Città Eterna da Remo al leggendario bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi, con una tecnica simile allo stencil eseguita rimuovendo la patina biologica che ricopre il travertino. Un’opera d’arte effimera destinata ad essere ricoperta dal tempo.
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