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Pantheon: da luogo degli dei a luogo degli uomini

Pantheon roma

Storia

L’edificio è un tempio dedicato a tutti gli dei, così come vuole l’etimologia del suo nome, ma anche al sovrano vivente. La costruzione originaria, tra il 27 e il 25 a.C., si deve a Marco Vipsanio Agrippa, genero dell’imperatore Augusto, che lo inserì nell’opera di monumentalizzazione del Campo Marzio. A seguito di un incendio venne ricostruito dall’imperatore Adriano tra il 120 e il 124 d.C, mantenendo comunque l’iscrizione originale di dedica sul fregio.

Da un punto di vista architettonico, l’edificio si presenta con una pianta circolare preceduta da un portico a otto colonne in stile corinzio. La cella circolare è coperta da una cupola emisferica in calcestruzzo terminata da un’apertura da cui filtra suggestivamente la luce.

Pantheon RomaAll’esterno, la superficie della cupola era rivestita di tegole di bronzo, che l’imperatore d’Oriente Costante II fece asportare nel 655 d.C. sostituendole con altre in piombo.
L’interno della cupola è trattato con un motivo a cassettoni che diventano più piccoli man mano che si avvicinano all’oculo centrale. Per rispecchiare i canoni classici di equilibrio ed armonia, l’altezza corrisponde al diametro della rotonda.

La pavimentazione è leggermente concava al centro, espediente usato per far defluire l’acqua piovana entrante dall’oculo verso dei fori di scolo, ed è anch’essa rivestita da lastre marmoree che presentano un motivo di grandi quadrati in cui sono inscritti alternativamente cerchi o più piccoli quadrati di diversa cromia.
Nel VII secolo venne convertita in basilica cristiana e prese il nome di Santa Maria della Rotonda (anche Santa Maria ad Martyres), ed è grazie a questa trasformazione che è giunto intatto fino a noi.

 Le tombe illustri e le pasquinate

A partire dal XV secolo il Pantheon divenne sede della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Letteratura dei Virtuosi al Pantheon, che prenderà poi il nome di Accademia nazionale di San Luca. Come spesso accadeva, nelle chiese venivano seppelliti personaggi più o meno importanti e qui riposano, tra gli altri, il pittore Raffaello Sanzio, l’architetto Baldassarre Peruzzi e il musicista Arcangelo Corelli.
Non solo celebri artisti, il Pantheon accoglie anche le tombe dei primi due Re d’Italia: Vittorio Emanuele II e il figlio Umberto I.
Quando nella prima metà del 1600 Papa Urbano VIII Barberini decise di prelevare dal Pantheon alcuni elementi in bronzo per fonderli e realizzare la costruzione del baldacchino di San Pietro, i romani insorsero con la celebre pasquinata (una sorta di satira in versi dal contenuto spesso politico, che veniva affissa a una statua e interpretava i malumori del popolo romano) che recitava “Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini”.

Itinerari gastronomici e di svago

Se volete degustare qualche piatto tipico della cucina romana, a due passi dal Pantheon troverete l’Osteria di Agrippa, aperta sia a pranzo che a cena. Se non avete molto tempo per rilassarvi vi consigliamo la Locanda del prosciutto, particolare nel nome e anche nella ricercatezza dei prodotti che propone. Nelle vicinanze di piazza Navona, segnaliamo il Lyo, un locale esclusivo su due piani con ambienti voltati ed eleganti, ideale per festeggiare una laurea è provvisto anche di uno spazio consolle e privè.

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