La leggenda: “DRENTO AR PANTHEON NUN CE PIOVE”

Questa leggenda molto diffusa tra romani e pellegrini, è totalmente falsa.Analizziamo una alla volta le prove esistenti, ad un visitatore attento non sfuggono, anche se documenti di rapida lettura non esistono, bisogna acquistare costosissimi libri per poter trovare qualche labile indizio su questo tema.È chiaro che ci troviamo all’interno della più grande cupola del mondo, infatti, anche quella di s. Pietro è più piccola, di solito, tutte le altre cupole sopra l’anello di raccordo centrale, vi è stata costruita una struttura esterna, detta comunemente lanterna, costruita proprio per non far entrare la pioggia, il Pantheon n’è sprovvisto poiché non è mai stata pensata e tanto meno costruita, per tanto, quando piove l’acqua penetra all’interno regolarmente. I Romani antichi che di costruzioni se ne intendevano non poco, pensarono per tempo a questo problema, infatti, già dalle fondazioni previdero tutta una serie d’accorgimenti tecnici per risolvere a questo problema. Sotto il pavimento vi sono tutta una serie di canali e condotte in cui l’acqua piovana s’incanalava fino a defluire nel Tevere, gli ingressi dell’acqua sono presenti all’interno del Pantheon, proprio sul pavimento, sotto forme diverse, d’asole rettangolari, a foglie raccolte a forma di fiore, fessure, ecc. e sono presenti in particolare al centro, attorno, e all’ingresso al centro della porta. Il pavimento stesso è realizzato in modo da rendere facile il deflusso delle acque piovane da smaltire. Il pavimento non è in piano ma ottenuto da una serie di falsi piani convergenti verso queste bocchette ed al centro, il pavimento così realizzato permette ancora oggi il regolare deflusso della pioggia, non permettendole il ristagno, forse questo è il motivo apparente dell’assenza dell’acqua, ma è anche un grande accorgimento tecnico con cui si è risolto il problema già dall’epoca della costruzione del pantheon, vale a dire il 27 a.C. da parte di Marco Vipsiano Agrippa.

Fonte: giocandoneltempo.it

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