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A Roma esiste un museo delle anime del purgatorio?

Non tutti conoscono o hanno mai visitato il museo ricavato nella chiesa del Sacro Cuore a Roma, noto con l’appellativo di museo delle anime del Purgatorio, trattasi di una piccola area in cui sono presenti documenti e resti con cui la chiesa vuole testimoniare l’esistenza del Purgatorio.

Dislocato a Roma, il museo si estende tra il Lungotevere e Castel Sant’Angelo all’interno della più grande Chiesa del Sacro Cuore, area nel cuore della città eterna.

A seguire alcune info per chi desidera visitare il museo con qualche cenno storico sulle sue origini.

Museo delle anime del Purgatorio: origini

La struttura risalente alla fine dell’800 fu commissionata da Don Victor Jouët, noto alla storia per essere stato il padre fondatore dell’Associazione del Sacro Cuore da cui l’omonima chiesa.

Decisivo e caratterizzante la storia della struttura sacra fu un incendio nel 1897 in cui si narra che il Padre abbia intravisto tra le fiamme l’anima di un uomo dolorante, da qui il collegamento con il mondo del Purgatorio, luogo in cui le anime, secondo i dogmi della chiesa cattolica, sconterebbero i propri peccati.

Da chiesa del Sacro Cuore a Museo delle anime del Purgatorio

A seguito della sua visione Padre Victor Jouët comprese che doveva condividere con il mondo la sua visione, ma affinché, potesse essere creduto vi era la necessità di documentare quanto da lui visto.

Viaggiò tantissimo, durante le sue trasferte raccolse testimonianze, documenti, oggetti e resti che portò con sé.

Ritornato in sede decise di esporre quanto da lui accumulato all’interno della Chiesa in un’area apposita che prese il nome di “Museo cristiano dell’Oltretomba”.

La documentazione evidenziò che le anime racchiuse nel Purgatorio si manifestavano ai vivi con l’intento di ottenere le loro preghiere al fine di espiare quanto prima i loro peccati.

Museo delle anime del Purgatorio: cosa vedere

Chi desidera visitare la sezione dedicate alle anime del Purgatorio, deve sapere che si tratta di una piccola area, una mera parete in cui è presente il resto della collezione raccolta nel corso degli anni.

Tra i documenti è possibile accedere a foto, banconote, libri, tra questi ultimi uno in particolare spicca, osservato da vicino presenta “l’impronta di una mano”, dicesi appartenuta ad un’anima del Purgatorio.

Tra gli oggetti si rammentano abiti, berretti e una “federa di un cuscino” bruciata e arsa dal fuoco in parte, dopo l’apparazione di una suora ad una sua consorella, in cui avrebbe invocato le sue preghiere.

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